D’estate, è un piacere vedere le piante crescere rigogliose. Ma i nostri occhi ci aiutano anche a capire se le piante hanno sete. Per esempio (capita spesso con le nuove varietà) se si nota un rametto afflosciato, è facile intuire che ci vuole subito un goccio d’acqua in più. Ma, se succede all’ortensia, bisogna fare attenzione perché questa specie ha una strategia difensiva: per ridurre la superficie fogliare esposta al sole, reclina le foglie verso il basso. E poi le risolleva quando il pericolo è passato. In questo particolare caso, quindi, sarebbe dannoso inondarla d’acqua fredda. Il rischio è quello di causare un vero e proprio shock termico alle radici.CON IL NASO Le piante impiegano diverso tempo a manifestare, in modo chiaro e visibile, il loro eventuale stato di sofferenza. Però, allo stesso tempo, mandano dei segnali che bisogna imparare a cogliere. Per esempio possono emanare un cattivo odore. Succede con le piante da interni che vengono coltivate nei cache pot, i contenitori che servono a nascondere i vasi: in caso di innaffiature troppo abbondanti ci si può anche non rendere conto di quanta acqua si è accumulata sul fondo. Così, per colpa del ristagno, nel giro di una settimana le radici iniziano a marcire ed emanano un odore intenso. Insomma, basta annusare la pianta e, se si avverte un odore poco gradevole, estrarre il vaso dal cache pot e tenerlo all’aria finché la terra non si è completamente asciugata. Ovviamente senza bagnare.
venerdì 27 luglio 2012
Quando e come innaffiare le piante
D’estate, è un piacere vedere le piante crescere rigogliose. Ma i nostri occhi ci aiutano anche a capire se le piante hanno sete. Per esempio (capita spesso con le nuove varietà) se si nota un rametto afflosciato, è facile intuire che ci vuole subito un goccio d’acqua in più. Ma, se succede all’ortensia, bisogna fare attenzione perché questa specie ha una strategia difensiva: per ridurre la superficie fogliare esposta al sole, reclina le foglie verso il basso. E poi le risolleva quando il pericolo è passato. In questo particolare caso, quindi, sarebbe dannoso inondarla d’acqua fredda. Il rischio è quello di causare un vero e proprio shock termico alle radici.CON IL NASO Le piante impiegano diverso tempo a manifestare, in modo chiaro e visibile, il loro eventuale stato di sofferenza. Però, allo stesso tempo, mandano dei segnali che bisogna imparare a cogliere. Per esempio possono emanare un cattivo odore. Succede con le piante da interni che vengono coltivate nei cache pot, i contenitori che servono a nascondere i vasi: in caso di innaffiature troppo abbondanti ci si può anche non rendere conto di quanta acqua si è accumulata sul fondo. Così, per colpa del ristagno, nel giro di una settimana le radici iniziano a marcire ed emanano un odore intenso. Insomma, basta annusare la pianta e, se si avverte un odore poco gradevole, estrarre il vaso dal cache pot e tenerlo all’aria finché la terra non si è completamente asciugata. Ovviamente senza bagnare.
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